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Un anno dal colpo di stato in Birmania
Un anno oggi dal colpo di stato in Birmania, consumatosi il 1°febbraio 2021.
La Birmania ribattezzata Myanmar, paese contraddittorio anche se dal fascino straordinario, ha enormi problemi sociali e politici. Sconta le traversie politiche che la caratterizzano da oltre 60 anni: per le violazioni dei diritti ad opera dei suoi militari il paese era rimasto sotto embargo da parte dell’occidente tra il 1990 e il 2011. Alcuni anni di (fragile) democrazia sono stati spenti, alla fine, dal colpo di stato.
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E' appena uscito il mio libro "BIRMANIA ALIAS MYANMAR. L'ESOTICA INGIUSTIZIA"
![Myanmar, proteste del personale sanitario dopo il colpo di stato del 1 febbraio](/images/Myanmar_proteste_del_persdonale_sanitario.jpg)
Le ragioni del colpo di stato in Birmania
Le cronache dei colpi di stato si assomigliano tutte: i carri armati per le strade, gli arresti dei governanti in carica, le manifestazioni, la repressione, i militari dappertutto. Per la Birmania ribattezzata Myanmar pareva trattarsi di un triste rituale ormai alle spalle. Sembra che certe cose brutte, e difficili, si dimentichino in fretta: quasi che l’occidente, ma persino i birmani che ne vengono lambiti e condizionati tutti i giorni, si fossero illusi di avere scavallato il peggio, d’essersi immunizzati dal virus della prevaricazione. Adesso lo sappiamo con certezza: erano illusioni, appunto. Il quarto colpo di stato in 60 anni s’è puntualmente consumato nella notte del 30 gennaio. E dietro ci sono numerosi motivi, non solo uno. Troppi nodi rimangono irrisolti in Birmania, certo non solo la questione Rohingya.
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Colpo di stato in Birmania. La situazione
In Birmania ha avuto luogo la notte scorsa (tra il 31 gennaio e l’1 febbraio) l’ennesimo colpo di stato. E’ il quarto in 60 anni, ma il primo nell’era della comunicazione globale, come sottolinea l’ autorevole rivista birmana The Irrawaddy. I precedenti ebbero luogo nel 1958, nel 1962 e nel 1988. Protagonisti sempre i militari (in birmano, il Tatmadaw), per impedire a governi civili democraticamente eletti di insediarsi, o per invalidare processi elettorali che li avevano visti perdenti.
I fatti
“Il colpo di Stato in Birmania era nell’aria già da giorni” – scriveva stamani Notizie Geopolitiche – “fin da quando l’esercito, che controlla un quarto del potere effettivo del paese, ha preso a denunciare brogli elettorali in merito alle elezioni svoltesi l’8 novembre”.
Buddhismo e preghiera in Birmania
Nelle immagini, scattate in pagode diverse a Pagan nel 2017, persone di tutte le età sono ritratte intente alla preghiera, davanti a un qualche altare. Il buddhismo è senz’altro una delle grandi passioni birmane.
Adolescenti in Birmania
Ancora volti dalla Birmania. Questa volta, tutti di adolescenti.
Su 56 milioni di abitanti, circa 10 milioni hanno tra i 10 e i 19 anni.
Lavoro per le strade di Yangon
Volti birmani, tutti ritratti a Rangoon (oggi Yangon), la capitale.
Nonostante ci si aspetti che il PIL cresca del 6,8% nel 2020, le condizioni del lavoro restano sovente infime.
Turismo in Birmania. Il richiamo dell'esotico e la nuova Aung San Suu Kyi
Dal Boycott Burma all’incidenza della questione Rohingya
La premessa, anche per parlare di viaggi e turismo, deve partire da quello che la Birmania è stata: un paese ricco di tradizioni, di risorse e di fascino, ma oppresso per 60 anni da un regime tra i peggiori del mondo. In cui la casta dei generali, attraverso i decenni, ha cambiato pelle e persone, continuando però a perpetuare il suo potere. Ad ogni costo. I militari hanno orchestrato e gestito numerosi rimpasti di governo, mentre le generazioni si succedevano le une alle altre.