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Beduini nei deserti dell’Oman. Dai dromedari ai suv
L’etnia tribale Beduina dei Bani Wahiba abita le Sharqiya Sands, all’inizio del deserto omanita, 180 km da nord a sud e 80 km da est a ovest.
Nella tenda tra le prime sabbie, 10 km da Biddiyah, la mattina incrociano i gipponi FWD dei turisti, con le quattro ruote motrici. La famiglia Beduina che incontro ha costruito in questo centro urbano, da una trentina d’anni ormai, una propria casa in muratura. L’abitazione è grande, deve esserci spazio per tutti, e l’hanno pagata coi propri soldi, dice Abdullah - senza fondi pubblici (la cui erogazione ha viziato gli omaniti). Si tratta di 12 persone, che vivono insieme. Una famiglia estesa, allargata.
L’abbandono dei villaggi, specchio della transizione omanita. Dal baratto alla modernità
L’immagine prevalente dell’Oman è quella di un posto bellissimo fatto di natura, di mare pulito, pescoso e balneabile, di deserti emozionanti ed oasi rinfrancanti. Di un paese disseminato di fortezze, poderose ed evocative. Effettivamente, trattasi di un paese gradevole ed interessante da visitare – non è un luogo comune. Ma se l'immagine corrisponde al vero, essa è però parziale.