Oggi uno sguardo al grande monumento dell’India, il Taj Mahal. Costruito nel 1634 dall’imperatore moghul Shah Jahan quale mausoleo per la moglie prediletta, Mumtaz, è un luogo di grande perfezione architettonica.
Il Taj di sbieco. Sempre bellissimo. Foto Renzo Garrone
Meta oggi di folle oceaniche (prima del coronavirus of course, ma lo stesso accadrà senza dubbio dopo la pandemia), è di gran lunga il primo sito turistico del paese. E come tutti i grandi siti è un delirio antropologico, un’occasione di ogni sorta di incontri, un precipitato di contraddizioni, un ambito di meraviglie.
'Encounter' classico, una scolaresca femminile locale incontra una turista occidentale. Foto Renzo Garrone
Lasciamo che parlino le foto: le mie sono solo alcune tra le centinaia che ho accumulato del posto. Se poi penso a quanti miliardi di foto del Taj e dei suoi giardini ci saranno in giro per il mondo, nei piccoli e grandi giacimenti digitali di milioni di persone, dai visitatori occasionali ai fotografi professionisti, mi viene mal di testa.
Foto-ricordo per un gruppone di turisti indiani. Foto Renzo Garrone
Al Taj, marmi ed intarsi di eccelsa fattura. Foto Renzo Garrone
Nelle viuzze laterali attorno al Taj, un sarto ambulante perfeziona i suoi vestiti all'ombra di un bellismo murale. Foto Renzo Garrone